Liqtech 120X: analisi strutturale, ventole e rumorosità
Uno dei punti di forza di questo modello è certamente la struttura. Il radiatore non è affatto classico e presenta delle peculiarità che ricordano molto la versione Silverstone TD02. La tipologia dei setti, delle alette, la loro rigidità è tale che il confronto con le versioni classiche appare quasi impietoso.
Basti pensare che il telaio laterale è stato rinforzato da due elementi, prevalentemente decorativi, in alluminio. Sono svitabili, come potete notare:
Radiatore, superficie dissipante e tubi
Il dissipatore, per chi non conoscesse la tipologia in questione, si presenta come un corpo dissipante della larghezza ed altezza grossomodo di una singola ventola da 120mm, questo significa che sarà compatibile con la quasi totalità dei case ATX di fascia media. Dal radiatore partono due tubi contenenti del liquido refrigerante, sostanzialmente acqua e sostanze sia anticorrosive che antibatteriche o fungine, che finiscono la loro corsa all’interno di una struttura quadrata che funge sia da waterblock che da pompa. Diversamente da altre soluzioni in commercio in questo caso non c’è nessun controllo diretto via software grazie ad un connettore USB di controllo della pompa, che avrebbe quindi permesso le regolazioni precedentemente menzionate. Questi connettori sono presenti su modelli di fascia elevata, quali ad esempio Corsair H100i, mediante determinati software in dotazione. A conti fatti, queste caratteristiche aggiuntive sono inutili per la quasi totalità dell'utenza, ragion per cui non ne sentiamo la mancanza.
I setti del radiatore presentano uno spessore ed una robustezza molto più elevati del normale, il che puo'rappresentare sia un elemento negativo che positivo nell'analisi dell'efficienza dissipante. Nel complesso, l'impatto è decisamente ottimo e si denota all'istante la ricercatezza e lo stile di questo marchio:
Le tubazioni sono di una tipologia simile ai vecchi modelli Corsair H100i, quindi robuste ma non eccessivamente rigide, anche se non ci sarà il minimo problema di collasso o ripiegamento netto della guaina. La lunghezza delle tubazioni è discreta, ragion per cui sarebbe consigliabile montarlo nel classico posizionamento laterale in una conformazione ATX, ovvero con il radiatore a contatto della ventola in espulsione del case. Il diametro dei tubi, reale, è leggermente inferiore a quello che potete osservare direttamente all’esterno, anche se diversamente dalle classiche tipologie di tubi FEP, sembrerebbe non esserci nessun problema per quanto concerne una forte resistenza laterale del fluido interno, contro le insenature radiali del tubo stesso. Sarebbe necessario segarlo in due, e si comprende chiaramente che ciò non è ovviamente possibile ai fini della recensione. Qualche fotografia dello spessore con le ventole:
NOTA AIO: la tipologia, essendo molto diversa dai comuni dissipatori a torre, dovrebbe permettere in linea teorica di ottenere performance di dissipazione davvero molto elevate, se non addirittura al massimo possibile. Un radiatore di questo spessore per la sola CPU potrebbe arrivare a gestire un carico di lavoro pari e superiore a 250W, con il giusto connubio di ventole (caso estremo). Dissipatori a torre, per ottenere performance simili, devono essere o di dimensioni gigantesche, oppure di un materiale con più elevata dispersione termica, quale ad esempio il rame. Questo fu il caso, ad esempio, del Thermalright TRUE Copper, dal peso di due kilogrammi circa ; un tale peso può essere in grado di spaccare completamente il socket di una scheda madre, se in posizione verticale. Non è questo il caso con dissipatori AIO, che quindi non portano minimamente a nessuna deformazione del PCB della scheda madre, a patto che vengano installati come da manuale.
Waterblock, base di contatto
La base non presenta della pasta termica preapplicata, fortunatamente, e si caratterizza per essere un pezzo unico, lavorato al tornio. L'uso di questo strumento è molto evidente, ma d'altronde permette una ottima levigazione, che in questo caso però non è stata lappata a specchio. Il waterblock presenta un frame in alluminio di eccellente fattura, con tanto di dissipatore passivo direttamente sopra il waterblock. La cura per i dettagli è estrema; da notare la presenza di un LED blu sopra il waterblock.
NOTA APPLICAZIONE: facciamo presente che per la stesura delle nostre recensioni qualsiasi pasta termica preapplicata viene levata, e viene spalmata della Arctic Cooling MX-4, con un metodo standard e con un sottilissimo strato che massimizzerà quindi le performance teoriche dell’unità. Con i dissipatori AIO inoltre viene spalmato un sottile strato pre-applicazione nella parte centrale, al fine di colmare i gap di basi non perfettamente rifinite, come nel caso dei dissipatori HDT a contatto diretto. Vi mostriamo alcune fotografie della base di contatto e dell’installazione, che quindi è standard per tutti i dissipatori di questa tipologia:
NOTA QUALITA’ BASE: una base di contatto che abbia un’elevata efficienza di dissipazione termica richiede una qualità intrinseca della superficie di scambio molto elevata. Ciò è possibile con procedure di lavorazione della base avanzate, che permettano di minimizzare le discrepanze orizzontali della base, che vengono colmate dalla pasta termoconduttiva. In questo campo viene utilizzato il termine “lappatura”, che quindi rappresenta proprio la qualità finale di questo processo. Con il termine “finitura a specchio” si indica invece una particolare lavorazione che porta ad avere una superficie di contatto perfettamente lucida, che rispecchia quindi la luce senza produrre deformazioni locali. Viene ottenuta con tecniche di lavorazione che utilizzano superfici abrasive molto sottili ed è comune in diversi marchi molto famosi, quali Scythe ad esempio.
Ventola/e in dotazione
Abbiamo già riportato i dati tecnici nel secondo capitolo quindi ci limiteremo a fornirvi una breve presentazione delle stesse. I due modelli forniti in bundle sebbene sulla carta siano molto validi, nel nostro primo test hanno avuto dei problemi relativi al bearing. E'stata necessaria la sostituzione e purtroppo non abbiamo idea se possa essere un problema di batch o semplicemente un parziale DOA, che puo' tranquillamente accadere nel mondo dell'high tech. Sarebbe opportuno aumentare il controllo qualità, ma vogliamo considerare questo come un caso sfortunato, anche perché fin d'ora Enermax non è mai stata causa di problemi rilevanti con i sample recensiti. Considerando la ricercatezza complessiva, sarebbe da stolti affermare che si è optato per un prodotto scadente, quando appunto sulla carta è semplicemente l'opposto. Le ventole inoltre sono proprietarie, ragion per cui c'è da fidarsi della buona fede di Enermax.
Rumorosità
Le ventole in dotazione nel complesso sono valide, presentano 3 selettori di velocità ma l'RPM minimo si attesta a 1300. Sebbene il quantitativo sia tutto sommato contenuto, è presente un leggero ticking iniziale che non le rende il candidato ideale in banchetti, o cabinet aperti, destinati ai patiti del silenzio. Le potenzialità a livello termico ci sono, però il rumore generato è forse eccessivo. Detto questo, il telaio è decisamente ottimo, presentano un buono sleeving e sono PWM. Si notano delle accortezze nella progettazione, tra cui ad esempio il profilo conico della parte centrale della copertura del motore, che si innesta direttamente nelle pale, per poi procedere verso la base del frame. Ciò facilita l'immissione dell'aria verso le zone a diretto contatto con la sezione centrale, che generalmente, se vista posteriormente, viene considerata una zona morta di aerazione. I disaccoppiati in gomma sono stati preinstallati sul radiatore ( di colore rosso). Consigliamo di tenere il dissipatore in un range medio/basso, al fine di bilanciare prestazioni e rumore.