Uno Sguardo da Vicino
L’Alphacool Eisberg 240 CPU ci ricorda immediatamente l’altro Eisberg marchiato Cooler Master; non poteva essere altrimenti visto che tale AIO uscito sotto il marchio CoolerMaster era stato realizzato in collaborazione con la tedesca Alphacool.
L’esperienza della casa teutonica nel campo del liquid-cooling ha permesso di utilizzare per questo AIO componentistica di alto livello e appartenente al mondo degli impianti a liquido custom.
Cosi come visto nel CM Eisberg, anche qui troviamo waterblock e pompa montati insieme dando vita ad un corpo unico di notevoli dimensioni. La pompa, infatti, è ben più grande e potente rispetto agli altri AIO ed è capace di sopportare agevolmente anche eventuali upgrade dell’impianto, cosa possibile (e caratteristica peculiare) in questo Eisberg 240 CPU.
Sia la pompa-waterblock che il radiatore hanno filettature G1/4”, ovvero lo standard per quanto riguarda il campo degli impianti a liquidi custom sui quali sono innestati raccordi a compressionee tubi di misura 11/8; potremo andare quindi a sostituire raccordi e tubi di questo AIO ed eventualmente aggiungere al loop altri radiatori o waterblocks.
Cosi come detto a riguardo dello Swfitech H220-X, ci troviamo anche qui di fronte a un AIO “ibrido”, il cui schema costruttivo si può apprezzare in questo “esploso”.
Il radiatore è un biventola 120mm spesso 30mm (è praticamente un Alphacool ST30 da 240) ed è costituito quasi interamente in rame. Solo i pannelli laterali sono in acciaio e le filettature in ottone. Per il resto, camere e alette sono in rame. Il radiatore ha due fori di ingresso-uscita del liquido filiettati G1/4”, presenta 16 fori Mm3 per installare le ventole (fino a un massimo di 4 in configurazione push-pull) ed è stato testato e garantito per funzionare fino ad un massimo di 1.5bar di pressione.
La verniciatura è realizzata molto bene, il corpo del radiatore non presenta alcun tipo di imperfezione. Sulle alette è meno “invasiva” per non limitarne la capacità dissipante ed è infatti facile notare in controluce il colore “rame” reale delle alette, nonché la loro non proprio perfetta spaziatura (abbiamo misurato un FPI di 16-18).
Sottolineiamo come sia presente un profilo “screw-protector” sotto ai fori M3 per evitare di andare a forare. il radiatore (danneggiandolo così irreparabilmente) utilizzando viti più lunghe di quelle consigliate.
Passiamo adesso a osservare il corpo waterblock-pompa. Come possiamo vedere sul top è presente il logo Alphacool realizzato in una livrea argentata e poi la scritta EISBERG stampata di bianco.
Troviamo poi il connettore molex di alimentazione della pompa sleevato nero, le due connessioni di entrata uscita del liquido, che sono filettate G1/4” e dove sono presinstallati due raccordi a compressione dritti di misura 11/8, sui quali già sono innestati tubi in PVC. Sono presenti anche molle anti “strozzamento” del tubo.
Troviamo poi un tappo con la scritta FILL attraverso il quale sarà possibile svuotare l’Eisberg 240 per sostituire il liquido e procedere alla manutenzione dell’impianto oppure per espandere l’impianto ad altri waterblock o radiatori. Nel caso in cui si voglia tornare alla situazione originaria, si dovrà semplicemente rimontare il kit e procedere al riempimento dal fill port. Guardando sul lato possiamo vedere attraverso la finestra in acrilico il gruppo pompa-reservoir inserito all’interno del corpo waterblock. In questo esploso possiamo capire meglio lo schema costruttivo del gruppo waterblock-pompa-reservoir.
La pompa utilizzata è sempre prodotta da Alphacool; in particolare è il modello DC-LT che ha un corpo in ceramica e secondo le specifiche ha una portata di 120 L/h e una prevalenza di 2.2metri, ad una velocità massima di 3600 RPM, con un consumo di 4,9 Watt a 12V.
La base di contatto del waterblock è in rame e presenta un adesivo protettivo che andrà ovviamente tolto al momento dell’installazione dell’Eisberg 240.
Come possiamo vedere la base presenta una lappatura perfetta, segno di un’ottima lavorazione; sono ben visibili le 4 viti che uniscono il waterblock al gruppo pompa-reservoir. Una volta svitate, è possibile osservare Internamente il waterblock che presenta una struttura a microcanali ed utilizza un jetplate per massimizzare il flusso all’interno dei canali stessi, così come nei waterblock di fascia alta degli impianti a liquido custom.