Nanoxia Deep Silence 1 Rev.B, analisi dell’interno
Rimosse le paratie laterali possiamo accedere finalmente all’interno del case dove troviamo uno spazio consono all’installazione di una configurazione di fascia medio-alta. Vi ricordiamo sin da ora che rimuovendo tutti i cage presenti nel case, tramite le viti interessate, potremo accedere ad un volume decisamente elevato per poter integrare una configurazione con impianto a liquido nel migliore dei modi senza ritrovarci qualche struttura, come appunto quella dei cage, che potrebbe limitarci.
Il tray della scheda madre è realizzato in solido acciaio verniciato di nero ed in corrispondenza del socket troviamo un foro per l’installazione di dissipatori di buone dimensioni. Come vedremo successivamente nel capitolo di installazione della configurazione, il foro è ben posizionato e non intralcerà un’installazione successiva del dissipatore. Notiamo anche come siano presenti dei fori per far passare eventuali fascette nel caso in cui utilizzassimo schede madre inferiori al formato ATX. Tale scelta è interessante in quanto permette di effettuare un adeguato cable management oltre i classici fori presenti intorno al tray della scheda madre. I fori sono come sempre dotati di rivestimento in gomma antitaglio. Rimuovendoli, notiamo i fori alle estremità siano stati limati o comunque trattati in modo da evitare estremità taglienti.
Spostandoci a sinistra troviamo la ventola da 140mm preinstallata e gli slot PCI-Express tenuti in sede dalla consuete viti Tool-Less.
Spostandoci verso il basso troviamo la sede per l’alimentatore costituita da piedini/rialzi in gomma e dall’ormai classico filtro antipolvere nella parte inferiore. Nel caso volessimo montare un alimentatore con una lunghezza superiore allo standard ATX ci basterà svitare le viti poste nella parte inferiore del case e rimuovere il cage. Operazione facile e veloce.
Ora passiamo alla parte destra dove troviamo, partendo dall’alto, il cage per unità da 5,25’’ con sistema di bloccaggio Tool-Less. Verso il basso troviamo i vari cage per Hard Disk ed SSD che potranno essere rimossi tutti o solo in parte per aumentare il volume/spazio all’interno del case.
Da notare anche il pratico cage adibito ai soli SSD (anche se potremo sfruttare le slitte presenti nel case per Hard Disk ed SSD) che permetterà di installare in posizione verticale sino a ben 6 SSD. Quindi come sempre nel Nanoxia Deep Silence troviamo spazio e modularità eccellente.
Vi mostriamo ora alcune immagini dettagliate delle slitte.
Prima di passare alla parte posteriore interna del case, ricordiamo che nella parte superiore del case troviamo delle griglie in grado di ospitare facilmente un radiatore o semplici ventole da 120mm e 140mm. Nel dettaglio potremo installare 2x120mm o 2x140mm, ospitando dunque anche dissipatori AIO.
Inoltre rimuovendo il top del case potremo accedere ai vari cavi USB, audio e quelli per gestire i ‘’fan controller’’ presenti nella parte frontale del case.
Passando nella parte posteriore del tray della scheda madre, notiamo ancora una volta il foro per il backplate di eventuali dissipatori.
Nel Nanoxia Deep Silence 1 Rev.B inoltre abbiamo uno spessore tra tray mainboard e paratia laterale di circa 2cm adeguato per un eventuale cablaggio.
Nonché i fori per il cable management.
Ed infine gli altri supporti Tool-less per le unità da 5,25’’.
Integrazione di sistemi a liquido
Il Nanoxia Deep Silence 1 Rev.B di base non è un case orientato all’integrazione di impianti a liquido visto l’obiettivo di Nanoxia di creare case silenziosi ed eleganti esteticamente, ma comunque la stessa azienda non vieta ciò ed anzi cerca di venire incontro agli utenti permettendo dunque di installare due radiatori da 240mm, uno nel frontale (rimuovendo i cage) e uno nel top del case (preferibilmente slim per il top). Infatti rimuovendo tutti i cage per le unità di storage avremo maggiore spazio per poter integrare anche una pompa e la relativa vaschetta. Lo spazio e la predisposizione ci sono ora sta all’utente finale studiare come e cosa integrare nel Nanoxia. Il nostro consiglio è: se vi è lo spazio e la predisposizione ‘’Do It’’.